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Zafferano contro l’Alzheimer e la sindrome di Stargardt

“Non è quanto si possiede, ma quanto si assapora a fare la felicità.”

Socrate

Recenti studi hanno dimostrato l'efficacia dello zafferano nel rallentare il decorso della sindrome di Stargardt (malattia che colpisce la vista). Qualche anno fa si dimostrò il potere dello zafferano nella prevenzione dell'Alzheimer.
Nel 2017 uno studio italiano osservò le proprietà dello zafferano per prevenire l’Alzheimer, patologia che colpisce il 5% della popolazione sopra i 60 anni. La spezia, infatti, è ricca di antiossidanti in grado di degradare la proteina beta-amiloide, il cui accumulo è il principale responsabile della diffusione della patologia.
E’ di qualche giorno fa la notizia che lo zafferano ha trovato applicazione anche per la cura della sindrome di Stargardt: i ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli-IRCCS, in collaborazione con l’Università Cattolica di Roma, hanno dimostrato l’efficacia dello zafferano per rallentare il decorso della malattia.
La sindrome di Stargardt è una malattia ereditaria che causa degenerazioni maculari, porta quindi ad una riduzione della vista. Il sintomo più comune consiste nella difficoltà a leggere, c’è poi la comparsa di macchie nere o grigie sul campo visivo.Fortunatamente la malattia molto raramente porta a cecità.
La ricerca è stata riportata sulla rivista “Nutrients”: sono stati effettuati i test su 31 pazienti a cui sono stati somministrati per via orale 20 milligrammi al giorno di zafferano per sei mesi mentre, nei sei mesi successivi, è stato assunto un placebo. I ricercatori hanno dimostrato che, nei mesi di trattamento, la funzione visiva è rimasta stabile mentre nei mesi successivi la vista si è affievolita.

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