Lavoriamo la terra…
rispettando il ciclo di vita naturale

Chi Siamo
setteunoquattro
Siamo una piccola azienda a conduzione familiare, erede della tradizione contadina dell’entroterra siciliano, che per più generazioni ha trovato sostentamento nei prodotti della terra, coltiviamo con rinnovata passione uno zafferano di alta qualità in un piccolo terreno in prossimità dei Monti Sicani, in Sicilia, a 700 metri sul livello del mare.
La cura e l’attenzione poste in tutte le fasi della coltivazione fanno si che la nostra spezia sia di una purezza e genuinità assoluta: non utilizziamo alcun prodotto chimico e il nostro zafferano in stimmi è il risultato di numerosi processi tutti rigorosamente eseguiti a mano.
L’artigianalità, la creatività e l’attenzione per le cose belle che poniamo nel realizzare l’originale confezionamento, donano ulteriore personalità e preziosità allo zafferano.
come lavoriamo
Lavoriamo la terra rispettando il ciclo di vita naturale dove l’ecosistema agricolo è un modello equilibrato per lo sviluppo della pianta. Non utilizziamo pesticidi chimici, fertilizzanti sintetici o diserbanti ne alcuna sostanza nociva per l’uomo e per l’ambiente.
Per la riduzione delle infestanti, prima della messa a dimora dei bulbi, utilizziamo la tecnica della solarizzazione: tecnica di geodisinfestazione sostenibile, di basso impatto economico ed ambientale, facilmente applicabile durante la stagione estiva.
Sul terreno liberato da tutti i residui della coltura precedente, lavorato e irrigato, stendiamo un film di plastica facendolo aderire bene e interrandone i bordi. Lasciamo il telo per almeno 30-40 giorni, nei mesi di giugno e luglio, sottoposto all’azione dei raggi del sole. Le alte temperature sviluppate nei primi strati del terreno hanno un’azione di sterilizzazione e di pastorizzazione, che abbatte entro certi limiti la carica microbica fitopatogena.
Osserviamo le fasi lunari per manutenzioni e messa a dimora dei bulbi., Tutte le cure che riserviamo al nostro zafferaneto generano un circolo chiuso virtuoso e perfettamente equilibrato, efficace dal punto di vista produttivo e di salvaguardia dell’ambiente, oltre a fornire uno zafferano privo di residui tossici e più ricco di sapore e nutrimento.
zafferano crocus sativus
Il bulbo di zafferano, scientificamente denominato crocus sativus, è una pianta che cresce in zone con una quota sul livello del mare compresa tra i 600 e i 900 metri e con temperature che variano dai meno 15°C, in inverno, a non più di 40°C nella stagione estiva.
Il campo che abbiamo destinato alla coltivazione si trova a 714 metri sul livello del mare, ad un’altezza ottimale e in un microclima perfetto, peculiarità queste che, unite alle caratteristiche di un suolo da sempre vocato ad una coltivazione rispettosa dell’ambiente, donano allo zafferano qualità organolettiche di assoluta eccezionalità.
Lo zafferano è una coltura molto resistente che si adatta a diversi tipi di microclima, predilige terreni ben drenanti, preferibilmente calcarei, in modo da evitare il ristagno idrico (nemico principale del bulbo).
Nel nostro zafferaneto, caratterizzato da un clima non eccessivamente piovoso, la coltivazione avviene in un terreno leggermente argilloso e con meno drenaggio così da mantenere la quantità necessaria di umidità per il bulbo.
le fasi di coltivazione dello zafferano
L’arricchimento del suolo avviene attraverso l’utilizzo di colture azotate come i legumi e la sulla e con l’utilizzo di stallatico maturo, dopo aver preparato il terreno per farlo respirare adottiamo la tecnica biologica della solarizzazione per ridurre la presenza delle erbe infestanti.
Gli ultimi dieci giorni di agosto, quando la luna è crescente, mettiamo a dimora i bulbi. A seconda della grandezza dei bulbi realizziamo i filari ponendo i bulbi in file singole, doppie o multiple.
I filari sono rialzati attraverso una rincalzatura sopraelevata dal livello del terreno per proteggere i bulbi dai ristagni idrici e allontanarli dalle dalle infestanti.
[ agosto – settembre ]
Con le prime piogge settembrine inizia il risveglio della pianta che forma le prime radici e getta i primi germogli (spate).
La pianta fiorisce grazie alle risorse che ha immagazzinato la stagione precedente. Non appena è finita la fase di attecchimento quando la temperatura scende sotto i 12° C, inizia la fase della fioritura, orientativamente dopo la metà di ottobre, che si protrae per circa tre settimane.
Eseguiamo la raccolta con scrupolo alle prime luci dell’alba quando i boccioli sono ancora chiusi, nel giorno stesso in cui nascono, e se germogliano altri fiori anche nel pomeriggio.
[ ottobre – novembre ]
Con precisione e tocco gentile, appena raccolti i fiori procediamo alla mondatura: i boccioli vengono aperti e estraiamo lo stimma rosso a tre punte, recidendo la parte bianca posta alla sua base, del tutto priva di aroma e di proprietà organolettiche, per ottenere il massimo grado di purezza del prodotto.
Dopo la mondatura essicchiamo lo zafferano lentamente e a bassa temperatura (40° costante), con l’utilizzo di essiccatori professionali. Conserviamo gli stimmi essiccati in contenitori di vetro ermetici ponendoli in un luogo fresco e buio sino alla vendita.
La pianta inizia a crescere, si moltiplica ed immagazzina le sostanze per la prossima fase di fioritura. La crescita vegetativa inizia subito dopo la fioritura: i piccoli germogli si trasformano in cormetti che si sviluppano grazie all’attività fotosintetica e all’apporto di riserve da parte del bulbo.
Tra gennaio e febbraio, tutti i germogli producono foglie di dimensioni variabili tra i 40 e i 60 cm. Il sistema di messa a dimora dei bulbi del nostro zafferaneto ci consente di coltivare la terra senza aggiungere diserbanti e lavorandola il minimo possibile.
Dall’inizio della fase vegetativa e fino a tutto marzo dell’anno successivo, teniamo pulito l’appezzamento dalle erbe infestanti che possono far ammalare i bulbi e sottraggono nutrienti al terreno. La pulitura avviene manualmente estirpando i germogli delle erbe infestanti selvatiche e fresando con la motozappa o con la zappetta tra un filare e l’altro, per tutto il periodo vegetativo. Durante la fase vegetativa avviene anche la riproduzione dei bulbi.
[ novembre – marzo ]
Ad aprile, quando la temperatura durante il giorno è più alta e il terreno si riscalda e si secca, le radici e le foglie del bulbo madre muoiono e si staccano.
[ aprile – giugno ]
Dopo la fase vegetativa ricomincia il ciclo vitale del bulbo. Nella fase di riposo decidiamo se lasciare il bulbo in terra per un altro ciclo (se il terreno è fertile) oppure espiantare, dividere i bulbi per poi piantarli nuovamente ad agosto.
[ luglio – agosto ]
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